Burro di karitè ecobio: impariamo a riconoscerlo

Burro di karitè ecobio: impariamo a riconoscerlo

Si fa presto a dire «burro di karitè»: in commercio ce ne sono infinite tipologie, più o meno pure, più o meno amiche della pelle. La regola per andare sul sicuro ed avere la certezza di quello che si sta per acquistare è sempre quella: leggere l'Inci.

Proprio poco tempo fa una cliente mi chiedeva che differenza c'era tra il burro di karitè Cattier e un altro burro di karitè non biologico che usava abitualmente; abbiamo letto insieme la composizione Inci: solo in quel momento è stato possibile capire che il suo burro di karitè conteneva parabeni ed altre sostanze che nulla hanno a che spartire con un prodotto puro ed ecobiologico.

Per essere ecobio, dunque, un burro di karitè deve provenire da agricoltura biologica (è sempre specificato nell'inci) e non deve contenere parabeni, siliconi, petrolati ed altri ingredienti dannosi/non naturali (ingredienti di questo tipo, lo sottolineo, non sono ammessi dai disciplinari di cosmesi ecobiologica).
L'inci di un buon burro di karitè, dunque, sarà simile a questo:
Inci: butyrospermum parkii butter*.


Tutti i burri di karitè che trovate su MondeVert sono stati passati sotto la nostra lente d'ingrandimento per potervi garantire purezza ed assenza di sostanze sgradite.
Vediamoli uno per uno.

Il burro di karité bio Esprit Equo è ottenuto con il metodo di “pressione meccanica a freddo”, metodo naturale con cui si ottiene un burro di karité di prima qualità, bianco, puro, dalle inalterate caratteristiche organolettiche. La resa di questo processo è purtroppo piuttosto bassa in quanto non permette di spremere completamente le noci (questa è spesso la causa di un prezzo superiore). Il burro di karité ottenuto subisce quindi un ulteriore processo di deodorizzazione tramite vapore d’acqua, processo che permette di garantire una maggiore stabilità nel tempo, eliminando residuali elementi di odore e ossidazione del prodotto. Il metodo a pressione meccanica si contrappone all’estrazione mediante solvente che invece ha una resa più proficua, ma può determinare un’alterazione della composizione del prodotto rispetto all’originale naturale. Leggendo la sua composizione Inci (butyrospermum parkii butter* 99,5%, tocopherol. * da coltivazione biologica certificata) si può notare come sia stata aggiunta una piccola percentuale di tocoferolo, ossia Vitamina E naturale, che ne impedisce l'irrancidimento e che aiuta a mantenerlo integro nel tempo. E' certificato cosmesi biologica Icea.

Il burro di karité bio Victor Philippe ha le stesse caratteristiche di quello a marchio Esprit Equo poiché è biologico, certificato Icea, deodorizzato e contiene una piccola percentuale di Vitamina E.

Il burro di karitè bio Cattier, invece, è purissimo burro di karitè senza aggiunte di altri ingredienti; certificato EcoCert, è di colore bianco puro, non ha odore ed è di altissima qualità. Esistono anche due versioni profumate, sempre certificate: Fleur des Iles e Miele, entrambe contenenti una piccola percentuale di tocoferolo e di profumo (quest'ultimo ottenuto esclusivamente da oli essenziali biologici, come da disciplinare EcoCert).

Il burro di karité bio Tea Natura, a differenza degli altri, è grezzo, purissimo e non deodorizzato: ha un colore naturale che va dal verde chiaro al giallo e un profumo caratteristico, estremamente gradevole.

L'ultimo arrivato in casa MondeVert è il burro di karité Najel: purissimo, grezzo, ha un naturale colore giallo chiaro ed ha il caratteristico profumo naturale del burro di karité. E' disponibile in tre versioni: puro, delicatamente aromatizzato alla vaniglia, oppure deliziosamente profumato al cacao; i profumi utilizzati per rendere il burro di karitè Najel ancora più goloso sono bio certificati, 100% di origine naturale (provengono da miscele di oli essenziali) e sono ammessi dal rigido disciplinare EcoCert.

Ogni burro di karitè biologico è diverso dall'altro: voi quale preferite?